TIP OF THE DAY 27 dicembre 2020
MELVIN SOKOLSKY
Una storia – la serie Bubble – e fotografie che hanno avuto un’influenza duratura sulla futura creatività delle riviste di moda.
Le ho sempre trovate molto belle e lui, in qualche modo, geniale.
Bon, per chi non lo conoscesse (ma credo sia impossibile) o solo per rifluttuare in aria insieme a lui, ecco qui…
Nel 1963, all’età di 21 anni, Melvin Sokolsky si unì alla rivista di moda Harper’s Bazaar e da quel momento avrebbe continuato a scattare una raccolta di fotografie che hanno influenzato il corso della foto di moda e la nostra comprensione di essa. Fece una proposta audace agli editori della rivista: far volare delle modelle per le strade di Parigi. Gli editori accettarono e Melvin Sokolsky riunì un team giovane, laborioso e dinamico per creare alcune delle fotografie di moda più memorabili della storia.

TIP OF THE DAY 4 dicembre 2019
GJON MILI
Di questo fotografo scoprii l’esistenza quando ancora facevo l’Accademia di Danza … [ … i bei tempi in cui non si allenavano solo i muscoli ma si studiava anche anatomia, si studiava storia della danza, del teatro, la sua interazione con le altre arti etc etc]
Gjon Mili è un fotografo albanese, classe 1904, che rivoluzionò soprattutto il mondo della fotografia di danza. Intrippato con il fotodinamismo futurista e la forma tridimensionale, incentra la sua ricerca fotografica su tempo e spazio.

TIP OF THE DAY 30 marzo 2021
ETIENNE-JULES MAREY: UNO SCIENZIATO TRA FOTOGRAFIA E CINEMA
Per lui la fotografia non è mai stata il fine, ma solo uno strumento per le ricerche sul movimento e di fisiologia. Credo, però, che ogni fotografo sportivo (e anche non) non possa fare a meno di essergli immensamente grato. Entusiasticamente riconoscente.
Produce molte migliaia di immagini durante i suoi esperimenti sullo studio del movimento. Inventa il fucile fotografico, il cronofotografo a disco rotante con lastre fisse e quello a manovella con pellicola mobile.

TIP OF THE DAY 14 agosto 2019
SUL RITRATTO
Continuando i lavori e sempreverdi studi sul ritratto.
In particolare è ore che guardo questo ritratto fatto da Paul Strand
Un ritratto che rimane impresso.
Scattato nel 1951, il ritratto in bianco e nero di un adolescente francese di Paul Strand è potente, in modo diverso ogni volta che vi poni attenzione.
Il ragazzo fissa il fotografo senza batter ciglio e tu, guardandolo, ti senti quasi urtato dalla sua bellezza e dall’intensità del suo sguardo. Lineamenti incisi, labbra arricciate e mossa chioma. Sembra quasi una scultura greca e a rafforzare questa somiglianza, nel bianco e nero, la pelle ha la lucentezza del bronzo brunito. Anche i particolari, i dettagli e i motivi sono importanti: la tuta di jeans, il gilet di lana, le ciocche dei capelli che si immergono nelle venature verticali del legno; i bulloni di ferro rafforzano in qualche modo i solchi dei suoi occhi vigili. Paul Strand ha un metodo per il ritratto che è una sorta di avvicinamento graduale, di comprensione empatica, eccezionale. Essere lì, col soggetto, col pensiero, con l’attenzione, precede qualsiasi sua fotografia, qualsiasi suo ritratto. Ciò che mi piace da matti di molti ritratti di Paul Strand è che … c’è un contatto visivo tra i due e tra noi e loro che ispira l’intensità di una relazione amorosa e, al tempo stesso, un delizioso senso di furtività. Bon, per stasera, ecco! Notte

TIP OF THE DAY 6 maggio 2018
CARLA KOGELMAN
Carla Kogelman è vincitrice del World Press Photo 2018 nella categoria dei progetti a lungo termine con “Ich Bin Waldviertel”.
Questo lavoro mi piace perché in qualche modo afferma quanto sia essenziale capire che siamo tutti soli.
NON parlo di solitudine!! ma della sensazione di impossibilità o incapacità di capire completamente qualcun altro. Con queste fotografie, cerca di catturare qualcosa della personalità di queste ragazzine, ma allo stesso tempo sembra esplorare qualcosa di più generale, che riguarda l’umanità, tutta.

TIP OF THE DAY 17 novembre 2020
MR LAING OR LAINE
Questa risulta essere una delle prime foto di sport, 1843.
Autori: Robert Adamson e David Octavius Hill.
L’identità del tennista elegantemente vestito in questa messa in scena è incerta.
Hill e Adamson sono ricordati soprattutto per la sottigliezza e la percettività dei loro ritratti fotografici, ma a volte hanno mostrato una passione per la rappresentazione del movimento. Qui il movimento è facile da rilevare nella sfocatura della racchetta e dell’avambraccio dell’uomo. Lo sguardo intenso del giocatore suggerisce inoltre che una pallina da tennis è appena uscita dalla cornice
…. ma …
